“Un dolore oscuro che affligge circa il 16% delle donne rimane ancora un grande tabù. Una patologia invalidante e sotto-diagnosticata che nella gran parte delle donne viene identificata dopo più di quattro anni dalla data di insorgenza e dopo la peregrinazione delle pazienti lungo un calvario di professionisti e spesso di incomprensione, peraltro molto frustrante”.
È quanto sostiene la dottoressa Antonella Giosuè, specialista delle disfunzioni del pavimento pelvico, uroriabilitatrice presso la clinica Romolo Hospital di Rocca di Neto, nel crotonese, eccellenza nel settore urologico e centro di riferimento regionale per l’incontinenza della Fincopp.
Parliamo della Vulvodinia. Ma cosa si intende con questo termine? “I sintomi sono vari e fastidiosi e possono presentarsi in diverse combinazioni, spaziando dal bruciore, rossore prurito, secchezza, sensazione di spilli o taglietti nella zona vulvare” ci spiega la professionista aggiungendo che, però, “possono essere presenti anche sintomi urologici e vescicali come l’aumentata frequenza urinaria o la difficolta a urinare o un dolore pelvico diffuso”.
Le donne affette da questa patologia hanno una qualità di vita non ottimale con limitazioni lavorative, sportive e di vita di coppia.
Cosa si può fare per risolvere questo problema? “Sicuramente rivolgersi ad un gruppo di professionisti specializzato – continua l’esperta – “è una patologia che prevede l’intervento di più figure professionali. Molto importanti sono l’adozione di nuovi stili di vita e l’avvalersi di terapie farmacologiche e riabilitative idonee”.
“In particolare – aggiunge Giosuè – per quest’ultimo aspetto dobbiamo dire che le donne affette da vulvodinia presentano per la maggior parte l’ipertono dei muscoli del pavimento pelvico. Dolore e infiammazione delle fibre nervose sono due spine irritative per muscoli pelvici che si contraggono a scopo difensivo”.
“Questa contrattura – prosegue – impedisce ai tessuti e ai nervi di ossigenarsi e provoca dolore e bruciore. Ed ecco il cane che si morde la coda e non dà tregua alle pazienti. La sofferenza delle fibre nervose che irradiano la pelvi e l’area vulvare sfocia nella neuropatia, che a volte può interessare anche il nervo Pudendo”, conclude la dottoressa Giosuè.
ALCUNI CONSIGLI
Seguire alcuni piccoli consigli può aiutare ad ottenere uno stile di vita migliore; ad esempio ed in breve:
- indossare sempre biancheria intima di colore bianco e pantaloni larghi;
- usare solo acqua per lavare l’area genitale evitando prodotti intimi “aggressivi”;
- evitare che shampoo o bagnoschiuma entrino in contatto con la vulva;
- sciacquarsi sempre con acqua dopo avere urinato;
- evitare di trattenere urina o feci, e cercare di regolarizzare l’intestino;
- limitare al massimo l’uso di antibiotici e antimicotici;
- utilizzare un lubrificante naturale durante il rapporto sessuale;
- intraprendere un percorso di consapevolezza del proprio corpo.
- Per informazioni si può scrivere a: riabilitazione@romolohospital.com
Fonte cn24tv.it