Il 10 aprile il nostro Presidente Onorario Prof. F. Pezzani, ha ricevuto un importante riconoscimento dall’Accademy of Business & Retail Management quale migliore relazione.
Una soddisfazione per tutti quelli che sperano in un cambiamento sociale.
Articolo:
“ Gold exchange standard “ e la trappola magica della carta moneta.
Oggi siamo di fronte ad una sterminata massa finanziaria staccata dal reale misurabile , puramente virtuale ma con una concentrazione di potere ed una disuguaglianza globale senza precedenti nella storia dell’uomo . Una finanza che ha come sottostante il nulla ma sembra all’inizio illudere tutti per poi rivelarsi come una bolla infinita senza regole e fondamenti scientifici che rappresenta l’eterno conflitto dell’animo umano combattuto tra la collaborazione solidale e l’individualismo fine a sé stesso che è l’anticamera della morte.
Così la ricerca di un equilibrio tra l’avidità speculativa e l’ordine sociale ha segnato la storia dell’uomo ed ha portato nel tempo alla ricerca di forme di stabilità negli scambi monetari in modo che la carta moneta e gli strumenti finanziari usati per forme di assicurazione e speculazione fossero legati ad un controvalore reale .
Alla fine della seconda guerra mondiale le coscienze scosse dalla guerra portarono l’uomo alla ragione e gli accordi di Bretton Wood segnarono un punto di ripartenza per provare a stabilizzare i cambi ed ancorare la carta moneta ad un controvalore reale al fine di evitare ancora una volta le tempeste monetarie che l’avidità umana finisce per cavalcare ; la carta moneta in sé non ha valore ma diventa un mezzo di scambio solo se è ancorata ad un bene reale . Il sistema progettato a Bretton Woods era fondato sul principio di base di definire una stretta correlazione tra quantità di moneta stampabile ed un corrispettivo bene reale che nella fattispecie era l’oro ; il sistema , pertanto , configurava un gold exchange standard, basato su rapporti di cambio fissi tra le valute, tutte agganciate al dollaro , un sistema dollaro centrico , il quale a sua volta era agganciato all’oro ( 28 $ stampabili per ogni grammo di oro).
Il periodo immediatamente successivo ,1948 – 1969 , fu un periodo di boom sia economico che sociale con un sistema di cambi sostanzialmente fissi che consentivano anche una tenuta dei conti pubblici . Quel periodo cominciò a vacillare alla fine degli anni sessanta ed ebbe la sua svolta definitiva dal 1971 quando Nixon dichiarò la fine degli accordi di Bretton Wood e la convertibilità dell’oro perché i problemi interni avevano spinto ad una crescente stampa di carta moneta senza avere oro in giustificazione ; la guerra in Vietnam e le rivolte sociali li avevano spinto a creare debito fatto di carta moneta ma senza oro in contropartita . I creditori degli Usa sapendo il problema non volevano essere pagati in una carta senza valore ma in oro ; a fronte dell’impossibilità di mantenere un sistema che avevano evaso venne dichiarata la fine della convertibilità del dollaro in oro ma nella sostanza di tutte le monete essendo queste nell’accordo di Bretton Wood ancorate al dollaro così si comincia a preparare un mondo finto di carta moneta . Per sostenere la carta moneta stampata fu necessario creare la domanda di dollari tramite l’invenzione del petrodollaro che a noi venne spacciata per crisi petrolifera ma era funzionale a dollarizzare il mondo esportando i loro problemi , da allora non sono mai cambiati . In questo modo l’inflazione monetaria da surplus di liquidità finì per intossicare tutto il mondo in una tempesta finanziaria di cambi flessibili che si sarebbe saldamente imposta dopo a caduta del muro di Berlino nel 1979 . In quel momento nasce il tempo della finanza mitologica da studiarsi esattamente come una scienza esatta , i mercati diventano razionali e dettano la verità sacrale . Il sistema monetario risponde solo a sé stesso ed opera in un contesto astrale e lontano anni luce dalla realtà e la deregolamentazione del 1999 genererà un immenso casinò i cui gestori illudevano persone e paesi rendendoli sudditi con la creazione del debito . Le riserve d’oro diventano non rilevanti rispetto alla moneta i cui quantitativi presso le banche centrali esplodono e il sistema va fuori controllo rendendo di conseguenza inutili i fondamentali economici , le statistiche e le tendenze del mercato perché se la moneta non ha valore in sé ed è infinita come la finanza sono logicamente non misurabili ma in quanto infinite senza valore ; ma noi crediamo a tutto e la dipendenza culturale non ci consente di vedere la verità nemmeno se l’abbiamo davanti al naso . Tutto diventa manipolabile e falso : i mercati finanziari ,lo spread , il rating , il pil , le analisi matematiche della società , gli algoritmi usati per spiegare il nulla ; tutto però è funzionale all’esercizio di un ruolo di dominanza fatto da un senato virtuale che progressivamente per seguire i suoi interessi uccide la società.
Il sistema peggiora in continuazione a dimostrazione che il pensiero che ha creato il caos non può essere lo stesso pensiero che ci aiuta a venirne ; la cultura della liquidità senza fine e sottostante soffoca e distrugge . Ora è necessario affrontare il problema proprio là dove il sistema della finanza mitologica è stato reso indipendente dalla sua convertibilità ad un bene reale . Ritornare al “ gold exchange standard “ e riportare la carta moneta infinita ad un controvalore di un bene reale diventa l’unica via stretta attraverso cui passare per riportare in gabbia quella finanza che ha la sua intrinseca debolezza nell’ipotesi di base che attribuisce alla carta moneta un valore in sé .
La consapevolezza del problema ha spinto vari paesi ( Cina e Russia in primis ) ad aumentare le riserve auree anche riportandole in casa da altri forzieri dove erano detenute ma rimane lo scollamento negli Usa della moneta da un suo controvalore reale contro la posizione di rafforzamento degli altri. Il ritorno ad una convertibilità della carta –moneta in un bene a misura del reale finito e non dell’infinito finanziario diventa la via da seguire per riportare ordine nel disordine . Il ritorno al “ gold exchange standard “ è nei fatti ma quanto più lenta sarà la sua percezione tanto più violenta sarà l’ordalia.
Forse pensare al ritorno al “ gold exchange standard “ aiuterà anche a capire quanto l’euro su cui si dibatte sterilmente sia figlio di quella cultura monetaria , una misura fittizia che non misura perché non è correlabile a beni reali e continuamente manipolabile . Mantenere questa unica misura per la stabilità sociale è un inno all’insipienza altro che alla gioia ; peraltro le riserve auree complessive della Ue sono oltre 12.000 tonnellate contro le presunte 8000 ton. Degli Usa . L’Italia sarebbe la prima a con le sue 2451 ton., la Germania figura di averne 3377 ma molte sono depositate all’estero ed il loro ritorno è ancora in sospeso ; la moneta “ euro “ va difesa “ dalla speculazione finanziaria altrimenti è destinata a saltare.